Un Artista, un AI e un'avventura tra pixel e pennelli!
Viaggio nell'Innovazione Creativa: Quando l'Arte Incontra l'Intelligenza Artificiale
Amici miei, oggi vi invito a sedervi comodi e a immergervi in una storia che sembra uscita da un romanzo di fantascienza.
Mi sono imbattuto in un compagno di viaggio inaspettato nel mondo dell'illustrazione: un'intelligenza artificiale specializzata nella creazione di immagini.
Questa è la storia del nostro viaggio insieme, un mix di creatività, tecnologia e, naturalmente, qualche imprevisto!
Cominciamo dal principio. Ho chiesto all'AI di trasformare un mio ritratto in vari stili, dal Rinascimento allo steampunk. Ma l'AI, è molto attenta alla privacy, non ha voluto usare la mia foto personale. Però mi ha sorpreso con delle alternative creative davvero intriganti!
Come questa faccia di pittore rinascimentale, pensierosa come di un Leonardo che medita sul suo prossimo capolavoro.
Ma non era abbastanza per me, quindi ho chiesto all'AI di spingere il pedale sull'immaginazione e trasformare lo stesso ritratto in vri modi, fino a creare facce in stile steampunk.
E voilà! Un ritratto steampunk che sembrava uscito da un romanzo di Jules Verne, con occhiali d'ottone e un'atmosfera da laboratorio segreto.
Ma, il mio spirito artistico voleva di più: volevo vedere questo personaggio alla guida di una moto, capelli al vento, ed eccomi accontentato: l'AI ha tirato fuori dal cilindro un'immagine che faceva sembrare Mad Max un giro al parco.
Fin qui, devo dire che le immagini che ottenevo, per quanto belle e ben rifinite, avevano una certa aria di “già visto” immagini che si vedono spesso in giro, con questo stile molto “Intelligenza artificiale”.
Allora ho chiesto un personaggio in pieno stile punk - ribelle, sfrontato, un vero tosto con un look che grida "non mi importa un fico secco delle regole".
Ma non è bastato dire "Ehi, fammi vedere un ragazzo con un maglione sdrucito", no, no. Ho dovuto dipingere con le parole l'intero quadro: dall'acconciatura ribelle al maglione sdrucito, fino all'atteggiamento sfacciato
Be’ il risultato mi ha sorpreso, si tratta di un ottimo spunto da usare come riferimento e su cui lavorare.
A questo punto ho voluto verificare se mister GTP sarebbe stato in grado di creare - con lo stesso stile - un cast di personaggi per illustrare una storia.
Ma qui sono arrivate le magagne dello strumento a questo livello di sviluppo. Descrivere con precisione ciò che avevo in mente era come giocare a "Indovina chi?". Dovevo essere super specifico con le mie richieste, altrimenti l'AI partiva per la tangente e creava qualcosa di totalmente diverso. Diciamo che è stato un po' come cercare di ordinare la pizza perfetta in una lingua che conosci solo a metà!
Immagini anche belle e rifinite ma tutte realizzate con stili diversi, che non potevano essere usate in una stessa storia!
Il vero problema era mantenere la coerenza stilistica dei personaggi attraverso diverse illustrazioni. Per niente facile!
Mi sono ritrovato a dover descrivere dettagliatamente ogni scena, ogni capello ribelle del personaggio, allegando sempre il modello stilistico che mi interessava mentre l'AI a fare del suo meglio per interpretare le mie idee.
Ho dovuto descrivere non solo il look ma anche l'atmosfera, l'espressione, l'atteggiamento. E l'AI ha seguito, ma ragazzi, quante prove ci sono volute!
Per ottenere una immagine è compatibile con lo stile che volevo, come quella qui sotto, ho dovuto chiedere “l'illustrazione di un adolescente molto grosso e grasso con uno stile punk e un atteggiamento prepotente, che ride con la bocca aperta e gli manca un dente incisivo, in linea con lo "STILE ACCIO". Il personaggio ha i capelli a spazzola e il collo taurino, indossa un gilet sdrucito con molte tasche e patch, pantaloni sformati e scarponi anfibi. Lo stile di disegno rispetta l'immagine di riferimento, con ombreggiature morbide e dettagli a matita, e mostra un'espressione impertinente e una postura accucciata e aggressiva, come se fosse pronto per un combattimento, visto di tre quarti”.
I limiti
Ora, parliamo dei limiti dell'AI. Questa tecnologia è fantastica, ma lavora con ciò che ha, quindi se le dai un'idea vaga, aspettati un risultato altrettanto vago!
Ecco cosa ho imparato da questa avventura digitale:
La chiarezza è regina: Se non spieghi bene, l'AI va in confusione. È come dire a un cameriere "fammi una sorpresa" e poi lamentarsi perché non ti piace il piatto. Sii preciso!
Pazienza, pazienza e ancora pazienza: Preparati a fare un sacco di tentativi. L'AI è come un amico che cerca di aiutarti ma non legge nel pensiero. La flessibilità è la chiave. Devi essere pronto a cambiare rotta o ad adattarti, proprio come quando stai dipingendo e all'improvviso scopri una nuova sfumatura di colore che ti cambia l'intero quadro
L'AI non è Picasso: Ricorda, l'AI è potente ma ha i suoi limiti. Spesso i risultati che offre sono generici. Non aspettarti che crei capolavori dal nulla. Serve come estensione della creatività dell'artista, ma non la sostituisce.
Lasciati sorprendere: A volte l'AI tira fuori delle idee che neanche ti aspetti. È un po' come fare brainstorming con un alieno!
Adattati e vai avanti: A volte devi cambiare un po' la tua visione iniziale. L'AI ti può portare su strade inaspettate, ma interessanti.
Alla fine, credo di essere riuscito a tirare fuori delle immagini interessanti, datemi la vostra opinione.
Spero che la mia esperienza vi ispiri a esplorare il mondo dell'arte digitale e dell'intelligenza artificiale. È un viaggio fantastico, pieno di sorprese e creatività. Chi lo sa, forse il vostro prossimo compagno d'avventura artistica potrebbe essere un AI!
In conclusione, esplorare l'arte con l'aiuto dell'AI è stato un viaggio incredibile. È un mix di tecnologia e creatività che apre nuove possibilità per l'espressione artistica. Per gli artisti curiosi di questa nuova frontiera, il mio consiglio è di tuffarsi con mente aperta e spirito di esplorazione. Ricordando che nel mondo dell'arte e dell'AI, l'unica regola è che non ci sono regole!
E voi, cari amici, avete mai sperimentato con l'AI nell'arte? Quali sono state le vostre esperienze e scoperte? Condividetele nei commenti!
Alla prossima, e ricordiamo sempre: l'arte è un viaggio, non una destinazione!