L'Arte di Cézanne: Un Viaggio tra Mele e Pennelli con Ettore Maiotti
Conosco e ammiro Ettore Maiotti da anni perché seguo avidamente tutto quello che fa e che pubblica sul suo canale Youtube e attraverso Facebook.
Mi piace immaginare di andare a trovarlo nella sua bottega d'artista per cercare di rubare un po’ del suo mestiere. L'aria densa di profumo di trementina e caffè e lui. con la sua aria bonaria e un po’ burbera, ci accoglie.
Stavolta ci vuole portare a conoscere il mondo di Paul Cézanne attraverso un video che non è un semplice tutorial, amici miei, ma una vera e propria avventura artistica!
Maiotti inizia dipingendo con le parole: "Pensate alla pittura come a un gioco di costruzioni per adulti", ci dice, strizzando l'occhio. "Cézanne vedeva il mondo come un bambino che gioca con cubi, sfere e cilindri. Solo che invece di plastica colorata, usava pennelli e colori!". Ed ecco che davanti ai nostri occhi, le nature morte di Cézanne si trasformano in campo di gioco di forme geometriche, dove le mele giocano a nascondino tra pieghe di stoffa cubiste.
Ma attenzione! Il maestro estrae il suo asso nella manica: "E se vi dicessi che Cézanne era un samurai del pennello?". Alla nostra Incredulità Maiotti sorride: "Il sumi-e, l'arte dell'inchiostro giapponese, fu per gli impressionisti come il primo morso di una mela succosa. La stesso tipo di mela che cadde in testa a Newton 'Eureka!'... o era un'altra storia?".
Poi Ettore (il Maestro Ettore) entra nel vivo dell'azione! Afferra un foglio e un carboncino. "Guardate bene", sussurra con aria complice. Inizia a tracciare linee, non una, non due, ma un intero sciame di segni che danzano sul foglio. "Cézanne non disegnava contorni, creava vibrazioni!". E mentre lo dice, il suo polso vibra come corda di violino, lasciando sul foglio un'orchestra di linee.
Ma è con il colore che la magia prende vita. "Ora, dimentichiamoci delle linee di contorno. I colori sono come vicini di casa chiacchieroni: si parlano, si mescolano, a volte litigano!". E sotto i nostri occhi stupefatti, rossi e verdi si sussurrano segreti, blu e gialli ballano un tango appassionato.
Ecco qui un'illustrazione che cattura l'essenza dello stile di Cézanne: forme geometriche sovrapposte con colori vibranti che si compenetrano, creando quell'effetto di movimento e profondità così caratteristico.
"L'acquerello", proclama il maestro, "è l'arte di domare l'acqua con il colore!". E così inizia una danza frenetica sul foglio, saltando da un punto all'altro. "Vedete?", ci guarda con occhi luccicanti, "dipingere 'a salti' mantiene l'opera fresca!".
E mentre una mela rossa prende vita sulla carta, Maiotti ci svela un altro segreto: "Guardate come il rosso della mela si riflette sul piatto. È come se gli oggetti chiacchierassero tra loro, scambiandosi pettegolezzi colorati!".
Infine, con un colpo di scena degno del miglior teatro, il maestro mostra due acquerelli di Cézanne:
uno incompiuto,
l'altro finito.
"Ecco il dietro le quinte del genio!", esclama. "Vedete? Anche il grande Cézanne doveva fare i compiti a casa!".
Non so a voi, ma questo incontro con Ettore Maiotti mi ha lasciato con la testa che turbina di colori e forme e le mani che prudono dalla voglia di afferrare un pennello.
Perché, adesso che il maestro me lo ha spiegato, l'arte di Cézanne non è solo una tecnica da imparare, ma un modo di vedere il mondo. Un mondo dove le mele possono danzare, i colori possono sussurrare e ogni pennellata è un passo verso la scoperta di sé.
Quindi, la prossima volta che vi troverete davanti a una natura morta, non vedrete solo frutti e oggetti, ma un universo di possibilità geometriche e cromatiche. Perché, come direbbe il nostro caro Maiotti strizzando l'occhio: "La vita è troppo breve per dipingere mele noiose!".