La gatta che leggeva su una panchina
Cosa leggono le gatte quando pensano che nessuno stia guardando.
In una tranquilla giornata di primavera, mentre mi aggiravo per le strade della mia città con il taccuino in mano, mi sono imbattuto in una scena che sembrava uscita direttamente da un libro di Gianni Rodari. Una gatta con occhiali da sole stava leggendo il giornale su una panchina, completamente indifferente ai passanti. "Tipico", ho pensato, "le gatte del quartiere sono diventate così intellettuali ultimamente".
Ricordando i consigli di un vecchio maestro d'arte, ho deciso di catturare l'immagine con le semplici forme geometriche che vedevo: il rettangolo della panchina, l'ovale della testa della gatta, i triangoli formati dai suoi occhiali. Mentre disegnavo, un bambino si è avvicinato, osservando il mio lavoro. "Perché la gatta legge il giornale?" ha chiesto con genuina curiosità. "E perché no?" ho risposto, invitandolo a immaginare una storia che potesse spiegare la scena.
Con un sorriso, ho aggiunto un dialogo immaginario nel disegno, con la gatta che commentava le ultime tendenze della moda per animali domestici. "Vedi," ho spiegato al bambino, "ogni giorno, le cose più ordinarie possono trasformarsi in avventure straordinarie, se solo le guardiamo con occhi diversi".
Ho concluso il mio disegno con un messaggio nascosto tra le linee, un promemoria che nella vita, così come nell'arte, la bellezza sta nel vedere oltre l'ovvio. E, come diceva Rodari, ogni strada può diventare un palcoscenico per la fantasia.
Quel giorno, nel mio taccuino, non era solo un disegno, ma una storia di come la fantasia incontra la vita quotidiana, un racconto che forse può far sorridere anche te che mi stai leggendo.