Cosa insegnavano le Accademie?
Gli studi all'École des Beaux-Arts di Parigi
Le scuole d'arte contemporanee spesso guardano alla formazione accademica ottocentesca. Ma cosa si insegnava realmente a Parigi? Che tipo di istruzione ricevevano gli studenti nel XIX secolo? Scopriamolo attraverso i concetti e le critiche dell'atelier di Jean-Léon Gérôme (1824-1904), grazie a un raro resoconto di prima mano di uno studente americano del 1869.
Le Visite del Maestro
Gérôme arrivava una volta a settimana. E il suo arrivo era un evento raro e speciale all'Ecole des Beaux Arts.
Quando lui non c’era, gli studenti si lavoravano, ma erano anche scatenati e confusionari come tutti i giovani: duelli con i bastoni poggia polso, scherzi a non finire.
Mattina tipica: caffè, fumo, tavolozze e pipe. Uno studente racconta: "ci sistemavamo nel fumo di tabacco, sistemavamo le tavolozze, riempivamo le pipe, rifinivamo i pastelli, inumidivamo pezzetti di pane e li strizzavamo fino a formare palline da cancellare negli angoli dei fazzoletti".
Gérôme era sempre puntuale: cappello sul piolo, studenti sull'attenti, modella in posa. Poi, il giro: passava sistematicamente da uno studente all'altro, stando in piedi o seduto al loro posto, osservando i loro disegni o dipinti con la massima attenzione e critiche spietate.
Come insegnava Gérôme?
Di fronte al disegno pulito e troppo rifinito di uno studente, poteva criticare con frasi taglienti: "i tuoi muscoli sono intarsiati, troppo intagliati, sembrano lavorati da un falegname. Manca la vivacità della carne. Vai domenica prossima al Louvre e osserva i disegni di Raffaello. C’è meno lavoro eppure si sente l'elasticità della carne, compattata insieme di fibre contrattili, basata sull'osso e rivestita di raso. Mi dici che otterrai quella consistenza in seguito. Ti dico che Raffaello l'ha espressa dal primo colpo!"
"Il tuo colore è esagerato", disse a un altro studente. "Quello del modello è morbido. Inoltre, la figura che hai disegnato sta cadendo, non è sulle sue gambe. Ti risparmierò fatica dicendoti quale è il modo più semplice per correggere. Capovolgi la tela e disegna daccapo. L'errore è radicale".
Altro allievo: Gérôme non ci gira intorno: "Continuità delle forme? Non pervenuta," dice netto. "Troppi accenti, scivoli nella volgarità. Guarda il ginocchio: un contorno tutto spezzato, non è un capitello! E il polpaccio? Stessa storia. Ti inganni da solo, usa gli occhi! L'accento non è nella linea, ma nell'ombra accanto, e leggero. E quella vena sull'avambraccio? Una sporgenza orribile! La natura non interrompe mai una linea, mai.
Ne parleremo più approfonditamente in un prossimo articolo.
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Gli estratti sono tratti da The Nation, 6 maggio 1869, Pagina 352. "STUDIO D'ARTE NELLA SCUOLA IMPERIALE DI PARIGI" di Earl Shinn
In questo periodo, ogni venerdì sera, ho cominciato a fare esercizi di pratica deliberata basandomi sulle tavole del Maniale di Disegno di Bargue, Realizzato sotto la supervisione di Jean-Léon Gérôme. Potete partecipare alle lezioni a questo link https://studio.buymeacoffee.com/extras o vederle indifferita dal giorno dopo
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Appendice e fonti
Fonte di questo articolo:
Tesi su Earl Shinn di Daniel Timothy Lenehan
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Tre eccellenti fonti di libri:
Il fascino di Parigi: i pittori americani del diciannovesimo secolo e i loro insegnanti francesi
Gli studi di Parigi: la capitale dell'arte alla fine dell'Ottocento
L'Accademia e la pittura francese nel XIX secolo